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mercoledì 28 novembre 2012

Opportunità di investimenti in Argentina


I settori che il governo argentino intende rilanciare

 

Mendoza
Viaggiando su numeri incoraggianti, come un PIL che sale dell’ 8% ogni anno, e di una disoccupazione che si è ridotta drasticamente da quel 50% del 2001, l’Argentina è tornata ad essere una delle macchine trainanti dell’America Latina.

Se è vero che attualmente l’importazione di prodotti esteri è complicata da una serie di interventi volti a preferire l’industria nazionale, il paese sta incentivando con diverse misure l’intervento diretto di imprese estere sul suolo argentino.

Produrre a costi minori e con una stretta fiscale minore di quella italiana in Argentina è possibile, specie in zone come la provincia di Salta, che prevede incentivi tramite sgravi finanziari e misure pro investimento di indubbio interesse.

L’Argentina attualmente conta su di un governo che vuole investire e scommettere sul settore industriale in quanto il comparto produttivo del paese è influenzato dalla mancanza in molti settori di macchinari, impianti e tecnologie che, in caso di incorporazione nel processo produttivo, permetterebbero di incrementare il valore di molte commodities di cui dispone.
Di recente approvazione è stato il Fondo del Bicentenario che permette di ottenere prestiti a tasso agevolato da parte degli imprenditori argentini, affinché possano realizzare investimenti di concerto con partners stranieri.

Se l’Argentina nel 2011 ha esportato per 80.000 milioni di US dollari americani, è anche vero che una grande fetta è incentrata sulle materie prime non lavorate, risorsa che abbonda nel Paese, ma non sui prodotti terminati. Questo ci da la misura per la quale l’Argentina rappresenta un’attrattiva futura, e non solo presente, non solo per i settori nuovi, ma anche per quegli ambiti già conosciuti le cui regole sono soggette a un continuo cambiamento.

L’Argentina possiede diversi prodotti agricoli, territori molto estesi e diversificati, varietà di clima, energia, un’adeguata infrastruttura e logistica, accesso ad adeguate risorse umane, con una buona educazione e preparazione ma, nonostante tutti questi fattori positivi, non ha potuto sviluppare prodotti di eccellenza come invece hanno ottenuto paesi del cosiddetto primo mondo.

I sistemi produttivi risultano essere eccessivamente elementari e i relativi investimenti non sono al momento all’altezza, oltre al fatto di non essere a lungo termine, il che si traduce in prodotti dallo scarso valore aggiunto. Le ragioni di questo mancato sviluppo non sono riconducibili a un denominatore comune in ogni singolo settore; per esempio, nel caso dei prodotti agricoli, il poco valore che ebbero le materie prime durante diverse decenni e le barriere del mercato nei paesi sviluppati rappresentarono un deterrente agli
investimenti.

Nel settore macchinari, la mancanza di sviluppo si dovette a questioni interne, e relativamente ai prodotti facenti parte del settore delle proprietà intellettuali ciò che mancò fu un adeguato sistema di protezione. Attualmente, molti di questi problemi sono scompar si o hanno comunque un impatto minore e ciò permette all’Argentina di essere una buona opzione per creare valore aggiunto mediante l’investimento nei settori che qui si indicano:

Settore industriale

 

Operai del settore edile, in forte espansione
grazie al Fondo del Bicentenario
Il governo rilancia questo settore anche in termini di sussidi e fondi soprattutto nel comparto dei macchinari e quindi: parti automotrici, trattori, macchine per l’irrigazione dei terreni, macchine per l’assistenza dei veicoli automotori e di trasporto, macchinari per il settore plastico ecc.

Colui che apporta il know how sottoforma di investimenti su macchinari industriali in Argentina (qualsiasi settore) è il target ideale per il governo in carica. Nell’ottica di sviluppare la capacità industriale argentina sicuramente sono da rilanciare mediante investimenti, settori come quello tessile, che può contare su quantità di fibre (anche preziose) ma non su un adeguato avanzamento tecnologico dei macchinari, e quello della concia, dove il paese può disporre di una gran quantità di pelli ma non di un processo produttivo che le consenta di ottenere prodotti terminati con gran valore aggiunto.

Vogue, presenta la scelta di Yves Saint Laurent, verso le fibre di Camelidi argentine.
A questo aggiungiamo a livello industriale anche la relativamente nuova industria del riciclaggio, dal trattamento dei rifiuti solidi urbani, dello smaltimento dei residui elettronici, all’individuazione di nuovi siti per discariche sulla quale c’è un discreto interesse
soprattutto a livello federale in Buenos Aires e il settore  forestale, nella lista dei settori da sviluppare, soprattutto nell’ottica di una incorporazione del concetto di filiera del legno che sappia condurre a un adeguato prodotto finito.

Si richiede a vari livelli l’intervento con investimenti per quanto riguarda il settore dei macchinari in ambito ospedaliero: nonostante la preparazione dei medici argentini sia ai vertici, spesso tale vantaggio non può essere sfruttato per la mancanza cronica di adeguati strumenti che possano coadiuvare il lavoro del professionista. Nel comparto alimentare-molitorio sarebbero auspicabili interventi molteplici per quanto riguarda l’estrusione e la raffinazione in farine dei cereali, dato che i mulini presenti sono di tecnologie inferiori a quelle italiane ed europee.


Settore Agricolo



Impresa alimentare del nord dell'Argentina
Nel settore agricolo ciò che il governo in carica sta puntando è la crescita del valore aggiunto dei prodotti terminati: il paese già esporta quantità molto elevate di frutta per esempio, quando invece lo stato Argentino preferirebbe implementare una sorta di scala di valore aggiunto che permetta
di ottenere dalla materia prima, un prodotto come marmellate, o succhi di frutta.
Da sfruttare è l’enormità del territorio, con la diversità di climi che permette la coltiva-
zione dei più disparati frutti che invece in questo momento sono importati e la biodiversità che offre prodotti unici (patate andine per esempio).

Per quanto riguarda la produzione vitivinicola, il paese è già protagonista nelle esportazioni internazionali dei propri vini, ma la domanda interna circa l’acquisizione di know-how della produzione e conoscimento relativo ai vitigni italiani è costante. La produzione di olio di oliva è scarsamente diffusa, manca la cognizione dei processi produttivi su larga scala, soprattutto per il prodotto extravergine.

Girasoli e soia sono il carburante dell'economia argentina.
Vi sono inoltre una quantità di colture alternative che rendono molto sui mercati europei e USA: si parla della Stevia, della Chia, la Quinoa, l’amaranto, e lo sfruttamento industriale per biodiesel delle alghe marine (spirulina tra le altre).

L’estensione delle colture della soia hanno strangolato negli anni le coltivazioni dell’erba medica, bene fondamentale per un paese che si fonda sull’allevamento bovino, equino, ovino e di recente avicolo.
Sono richiesti a più livelli interventi da parte di imprenditori agricoli che tornino a produrre l’erba medica (alfa-alfa) in quanto viene importata da paesi limitrofi e a caro prezzo.

Proprietà intellettuali


Da tempo l’Argentina spinge per il miglioramento del settore elettronico: lo sviluppo disoftware è assolutamente ai vertici dei settori maggiormente da rilanciare da parte delleistituzioni. In presenza di manodopera comparativamente qualificata, tutti questi fattoricontribuiscono a rendere l’Argentina un paese in grado di rappresentare una valida alternativa per lo sviluppo della collaborazione produttiva, cessioni di know-how, licenzedi produzione, ecc. In netto sviluppo è il settore della tecnologia legata alla videosorveglianza.


Uno sguardo d’insieme



Quello che è stato riassunto è in linea di massima ciò su cui il governo argentino attualmente scommette e sul quale auspica investimenti, investendo a sua volta, pianificando sussidi e organizzando progetti a lungo termine.
Ciò non toglie che questa non è una lista esaustiva dei settori dove sarebbe auspicabile unintervento concreto sottoforma di investimenti, know how ecc. Vi sono aree specifiche dove il governo non individua azioni nel concreto ma ove sicuramente ogni partecipazione italiana sarebbe vista di buon occhio: nel comparto energetico, l’Argentina spinge per l’energia pulita (urgono investimenti per lo sviluppo dell’industria dell’energia eolica, solare, geotermica soprattutto nel sud del paese) e al contempo investe per quanto concerne il nucleare, non solo per la costruzione di nuove centrali (in procinto di iniziare la nuova Atucha III) ma anche per la ricerca del know how per quanto concerne la costruzione di turbine ecc.

Parco eolico nel Cuyo


Il settore eolico è in nettissima espansione ed attualmente sono molteplici i bandi aperti per la costruzione di parchi eolici nel nord ovest del paese e in Patagonia.

Per quanto riguarda il settore minerario, l’ Argentina dispone innumerevoli giacimenti con volumetria e qualità del minerale comprovati, in parte parzialmente sfruttati e in parte ancora vergini: macchinari per l’estrazione e lavorazione mineraria (soprattutto marmo ma anche potassio, boro, litio, molibdeno, feldspato, bentonite, asfaltite, sale, etc) sono oggetto di crescente volume di importazione.

Un mercato che ha forte domanda nei confronti dell’Italia è quello dell’ ottica: in Argentina la produzione di occhiali da vista e da sole, lenti comprese, è quasi nulla, e la quasi totalità del prodotto viene importato dall’estero. La ricerca della marca italiana è molto forte.

Filiera ulteriore che è necessario implementare, con gli adeguati macchinari, è quella della catena norcina e quella del settore caseario, che può contare su latte a buon mercato ma la cui produzione non si discosta da prodotti di scarsa-media qualità, soprattutto per il mercato della GDO.

Il settore turistico presenta alcune falle strutturali soprattutto per ciò che riguarda il settore attrezzature centri invernali; l’ambito agriturismo e strutture termali è sviluppato ma solo in parte.

Altro ambito non sfruttato adeguatamente è quello dell’acquacoltura, nonostante una disponibilità ingente di acqua (dolce, salata, con temperature molto alte e al contempo in altre zone molto basse) questo settore è sottosviluppato:  il 74% dell’allevamento è dedicato alla Trota iridea, il restante al Pacu (Piaractus mesopotamicus) e ai molluschi bivalvi (cozze e ostriche), soprattutto nelle province patagoniche di Santa Cruz e Chubut.

Il settore della ceramica è sviluppato ma manca un profilo “esterno”, in quanto il 95% è relegato al mercato interno e non ha al momento sbocchi decisivi nell’esportazione.

Settori per prodotti made in italy


Già da anni la vetrina commerciale del paese richiede prodotti Made in Italy soprattutto dal punto di vista della gastronomia (un posto particolare lo meritano i salumi e i formaggi) e della moda (dentro il quale si ravvisa la forte domanda di prodotti delle griffeitaliane dell’ottica).

Nell’ambito vitivinicolo, nonostante l’Argentina sia ad alti livelli produttivi, il paese spinge per seminari conoscitivi dei vitigni italiani, in parte ancora sconosciuti e le relative tecniche produttive per ottimizzare le vendemmie oltre che ai macchinari del settore vitivinicolo quasi tutti importati da Italia e Francia.

L’ arredamento e l’ interior design di marchio italiano e dentro di esso, le nicchie come quelle dellarubinetteria, sono altri settori in cui vi è forte domanda, in quanto la produzione interna è basilare ma lo scenario è in fermento per ottenere nuovi stimoli produttivi. Grosse richieste vi sono per i serramenti italiani.

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