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lunedì 24 dicembre 2012

Gestione dei RAEE in Argentina: il business dei rifiuti tecnologici

Gestione, smaltimento e trattamento dei rifiuti tecnologici in Argentina


In Argentina attualmente non esiste una politica statale orientata verso la materia dei rifiuti; quando la politica è coinvolta, spesso è per diatribe locali provinciali e regionali che producono inconvenienti quando i rifiuti vengono inviati da una giurisdizione all'altra  problema avvertito per lo più tra Capital Federal, la capitale autonoma di Buenos Aires e la sua provincia.
A livello prettamente nazionale esiste una norma circa i rifiuti etichettati come pericolosi, la 24.051, che proibisce l’importazione in Argentina di rifiuti considerati pericolosi. Allo stesso modo stabilisce criteri rigidi per il trasporto, trattamento e smaltimento dei succitati residui. Si è al corrente del fatto che alcuni di tali residui pericolosi si trovino in determinati apparati tecnologici; ciò ne ha scaturito il fatto che non sia mai stata regolamentata la materia e che gli operatori del settore, per comodità, abbiano preferito omettere di identificare i residui pericolosi già esistenti e trattarli come se fossero rifiuti ordinari, spesso sotterrandoli all'interno delle discariche.
Visto che non esiste un controllore, dato che non esiste nessun organo di sorveglianza, non vi è stato nessun interesse particolare da parte delle imprese che si dedicano allo smaltimento dei rifiuti, né di separare, né di riciclare i suddetti.

Oggi giorno, vi sono pochissime imprese, tutte PMI, che si dedicano a raccogliere e trattare i rifiuti tecnologici ; anche calcolando la totalità dei risultati di tutte queste imprese , non si arriverebbe al 2% del riciclaggio dei rifiuti tecnologici in Argentina.
La fonte di Greenpeace Argentina ha calcolato che ogni anno, ad ogni singolo abitante argentino spettano 3 kg di rifiuti tecnologici (ben 7 kg pro capite nella provincia di Buenos Aires e nella capitale), il che ci porta al dato di 120.000 tonnellate all’anno di rifiuti tecnologici, di cui è riciclato solo il 2%.

Prospettive: Se è vero che esiste una proposta di legge, già approvata in Senato, che riguarda i rifiuti elettronici ed elettrici ( che include quelli tecnologici, gli elettrodomestici ecc.) dettando compiutamente le norme su trasporto, trattamento e riciclaggio degli stessi, alla Camera, tale proposta non è ancora stata approvata. Se nel termine di 60 giorni, tale proposta normativa non verrà accolta, l’anno prossimo verrà affrontato di nuovo il tema nelle due Camere.

Che passi o meno la proposta di legge suddetta, attualmente il Governo della città autonoma di Buenos Aires (la giurisdizione che maggiormente produce rifiuti tecnologici) è molto interessato a riciclare e trattare questi rifiuti in quanto esiste un conflitto inter giurisdizionale molto acceso tra la capitale e la sua provincia, in quanto quest’ultima ha già intimato alla città di ridurre gli invii di rifiuti al minimo, per arrivare al blocco totale a metà del 2013.
Questo dovrebbe significare quindi, smaltendo una parte dei rifiuti, poter offrire alla municipalità di Buenos Aires un progetto affine alle contingenze attuali.


Il problema è che, la città di Buenos Aires, così come il resto del paese nella sua generalità, non dispone di imprese di riciclaggio/ trattamento / smaltimento di questo tipo di rifiuti e tanto meno vi è cultura nelle imprese private che spesso stoccano nei magazzini e negli uffici parchi macchine (computer, stampanti, scanner ecc) obsoleti, senza smaltirli.
 L’ingresso di una impresa straniera che possa aiutare a trattare e amministrare parte di questi residui sarebbe in prospettiva vista con buon occhio da parte delle autorità.   

Secondo GreenPeace, solo nel 2011 l’Argentina ha buttato nei cassonetti 11 milioni di cellulari da cui si potrebbero estrarre più di 250 kg d’oro, il cui valore approssimato è di 12.000.000 di USD, senza contare il valore dell’argento e degli altri metalli che possono ritornare nel mercato tecnologico per la produzione di schermi LED ecc. mentre in base a Prince & Cook,in una relazione del 2010, in Argentina ci sarebbero stati fino all’anno 2008, ben 7,2 milioni di computer negli uffici del paese, di cui 700.000 in attesa di smaltimento.

Esempio di contenuto in metalli rinvenuti kg/tn in residui RAEE:

Componente
Peso in kg /tn di e-scrap
Alluminio
29
Rame
142
Ferro
80
Vetro in polvere
106
Plastica ABS o ad alto impatto
596
Oro
0,38 (380 ppm)
Nichel
11,24
Piombo
11,24
Palladio
0,15 (150 ppm)
Stagno
6,89
Zinco
6,41



Si tratta di un settore molto interessante per imprese che abbiano know-how, esperienza nel trattamento/smaltimento/riciclaggio dei residui tecnologici e che vogliano intraprendere un iter in Argentina tramite presenza sul territorio, focalizzando su Buenos Aires e sua provincia, ma non perdendo di vista città “problematiche” da questo punto di vista come Cordoba, Rosario, Santa Fe o Salta.


Cenomani ha i contatti con imprese della provincia di Buenos Aires che già procedono alla raccolta di residui ferrosi e che già hanno l'abilitazione per la raccolta di RAEE e che sono in attesa solo di un partner italiano.


                                                                                                                                                                            
Dato che le due imprese leader del mercato processano annualmente solo 3000 e 4000[1] tonnellate di questi rifiuti (lasciando alle altre PMI che si dedicano allo smaltimento altre 2000 tn) è lampante quale fetta del mercato sia attualmente senza libera.



[1] Fonte della segreteria di Ambiente e Sviluppo sostenibile della Nazione.

giovedì 13 dicembre 2012

Opportunità #4: Settore software/web/social networking


La nuova opportunità che viene dall'Argentina è relazionata ai nuovi mercati della rete che mostrano cifre da capogiro:

Piattaforma web umoristica che permetta la pubblicità e la vendita di prodotti attraverso la rete.


 Settore: Tecnologico       
 Sottosettore: Software

Descrizione dell'opportunità:

Il progetto consiste nello sviluppo e nella diffusione in rete di un portale web umoristico che presenti contenuti di qualità e innovativi.
Si tratterà di un connubio tra le reti sociali e i mezzi di comunicazione in auge e i contenuti a sfondo umoristico, toccando politica, cinema, sport ecc.
Il business è quello relativo alla vendita degli spazi pubblicitari all'interno della piattaforma.
Lo strumento permetterà di identificare il profilo del pubblico target a cui si voglia indirizzare il contenuto pubblicitario;
Le imprese che ricorrano agli spazi pubblicitari del portale potranno contare su contenuti ad oggetto trasversale, strumenti che monitorino l'impatto pubblicitario, accesso alle reti sociali e strumenti digitali per la vendita di prodotti che permetta di unire la pubblicità a interventi comici e/o satirici del portale, attraverso contesti pubblicitari non invasivi.
Questa compagnia ricerca investitori e partner che credano in questo tipo di progetto che per l'America Latina è piuttosto innovativo; i capitali sono da destinarsi ad uso marketing e commercializzazione, programmazione, realizzazione di contenuti.


Descrizione del prodotto:

Il portale farà riferimento a diversi articoli comici e satirici , soggetti al diritto d'autore e proprietà intellettuale,che includeranno contenuto pubblicitario indirizzato direttamente al consumatore. La piattaforma dovrà includere sezioni umoristiche relazionate a cinema e Tv, teatro, musica, vignettistica, humor d'autore e una sezione dedicata interamente al calcio.
Le imprese che investiranno in pubblicità sul portale, riceveranno informazioni specifiche rese disponibili dagli utenti.
I guadagni saranno generati dalla vendita di spazi pubblicitari e da libri ecc sul portale.



Descrizione del mercato:


Il mercato pubblicitario argentino fattura 2.100 milioni di dollari all'anno in mezzi di comunicazione;
in questo comparto, il segmento Internet partecipa con un 4% (130 milioni di dollari).
L'Argentina è, nell'ambito sudamericano, il paese che per storia e tradizione presenta il maggior numero di contenuti di tipo creativo (basterebbe citare Mordillo, Mafalda ecc.)ampiamente riconosciuto a livello internazionale.
Nell'intorno audiovisuale, non sono stati riscontrati modelli materiali avente contenuto multimediale umoristico simili a quelli proposti, quindi trattasi di esperienza innovativa.


Vantaggi nell'operare con l'impresa promotrice del progetto:


La compagnia (di Lanus, Buenos Aires) nasce dall'associazione tra un'impresa produttrice di contenuti web, una di web design e marketing web tramite reti sociali e una piattaforma tecnologica di gestione utenti sul web.
Uno dei vantaggi fondamentali è quello della sommatoria ottenuta da una piattaforma che sfrutta la relazione tra gli utenti, con la concezione di un mezzo comunicativo esclusivo per le reti sociali, che sfrutti le ultime tecnologie, accorde ai canoni estetici richiesti dal mercato.


Descrizione del contesto:

Esistono diverse possibilità concrete di successo. Quali?
Prima di tutto, consideriamo la crescita inarrestabile della fetta che rappresenta la pubblicità in internet: in Argentina l'investimento totale effettuata sul web è stata superiore ai 130.000.000 USD nell'anno 2011.
Il tasso di crescita di questa voce è stato del 50% annuale negli ultimi quattro anni, dai dati della Camara Argentina de Agencias de Medios.
Le industrie dell'intelletto in Argentina rappresentano una voce importante e riconosciuta internazionalmente sui mercati per il carattere innovativo.
Il progetto è già iniziato, il prodotto sviluppato e testato.
Si attende la raccolta di fondi per commercializzare e pubblicizzare il prodotto.

martedì 11 dicembre 2012

Opportunità #3: complesso vitivinicolo con hotel, SPA, tour enoturistici a Mendoza

Cenomani vi presenta un'opportunità di investimento in Argentina, più precisamente a Mendoza, nel Cuyo argentino.


Se si parla di Mendoza è naturale che si parli di vino: in questo caso un grosso operatore turistico è alla ricerca di partner per investire sulla creazione di un complesso vitivinicolo, con hotel, ristorante e tour eno-turistici.



Settore: Turismo e gastronomia

Sottosettore: Servizi turistici

Descrizione dell'opportunità:

Si tratta dello sviluppo di un complesso turistico vitivinicolo che permetta di prestare servizi di hotelerie, gastronomici e turistici vincolati al vino. Questo è un momento topico per il settore immobiliario in Argentina specie se relazionato al business del vino e del turismo. L'opportunità è potenziata dall'arrivo di grosse catene di hotel  (Hyatt, Sheraton, Diplomatic ecc.) che rappresentano una linea molto importante di servizio turistico e spingono per lo sviluppo del marketing strateigo nella regione di Mendoza.
Inoltre è possibile ravvisare come stiano crescendo le cantine oggi esistenti crescendo dal punto di vista della capacità recettiva dei clienti, dal consumatore di vino sino al turista.

Descrizione del servizio:

Oggetto dell'opportunità è un complesso turistico vitivinicolo che al contempo possa offrire un servizio gastronomico, d'accoglienza premium e che presenti  contenuti tematici per l'eno-turismo.
Il contesto è inserito in una cantina con vigneti nella zona di Mendoza.
Il target è rappresentato da utenti europei, statunitensi, brasiliani e messicani principalmente.
Si tratta di un servizio da offrire a utenti premium, in quanto si tratterebbe di un hotel boutique tematico sul vino, offrendo servizio di SPA, sauna, massaggia, terapie riabilitative, rehab.
La struttura recettiva farà conto su 15-25 suites, un ristorante di proprietà e  personale bilingue.

Descrizione del mercato target:

USA: mercato estremamente interessato al vino e ai prodotti tematici ad esso relazionati,
con consumo in grande crescita.
Brasile: l'elevata crescita del paese dal punto di vista economico e sociale permettono ora uno stile di vita che si avvicina al consumo ragionato del vino, imitando il modello nordamericano, avendo creato negli ultimi 5 anni 30.000.000 di potenziali nuovi clienti.
Europa: è il mercato più classico da sempre, conservatore dal punto di vista merceologico ma aperto
alle nuove mete enoturistiche.
Messico: il processo socioeconomico del paese è in tutto e per tutto similare a quello del Brasile.
A breve una larga fetta della popolazione, i nuovi ricchi, si riverserà sul consumo ragionato del prodotto
enologico.


Vantaggi nella partecipazione con l'impresa promotrice del progetto:

Si tratta di un'impresa largamente conosciuta (da 20 anni è padrona del know-how necessario come operatrice turistica premium).
Certificazioni ISO 9001 e IRAM Sectur.
I costi sono ragionevolmente più bassi rispetto a zone similari nel mondo (Napa valley, Francia, Toscana ecc)
L'impresa ha la conoscenza dei luoghi su cui verrebbe promosso l'investimento.


Descrizione del contesto:

Le zone su cui si dovrà procedere alla compravendita dei terreni su cui installare il progetto ha costi molto più bassi di quelli similari sui mercati immobiliari internazionali.
Mendoza inoltre è cresciuta esponenzialmente negli ultimi dieci anni, grazie alla crescente domanda mondiale di vino.
Mendoza non è solo una della capitali vitivinicole dell'Argentina ma può fare affidamento anche su scenari turistici molto richiesti; basti pensare che nella regione mendocina si trova la montagna più alta delle Americhe, l'Aconcagua, meta ogni anno di migliaia di turisti.
La città è anche membro del GWC (Great Wine Capital), una delle 8 capitali mondiali del vino.
L'aeroporto internazionale di Mendoza inoltre ha aumentato notevolmente il numero di rotte dal gennaio 2012 (San Paolo-Mendoza è una di queste).
Nonostante questo la regione di Mendoza ha prezzi dei terreni ancora molto competitivi e il 50% del territorio è ancora superficie inutilizzata.

Vuoi saperne di più su questa opportunità di business??
Contatta Cenomani.

lunedì 10 dicembre 2012

115 MW di energia eolica per l'Uruguay


L'Uruguay, ispirato da una politica sostenibile e accurata, sta cercando investitori per la realizzazione di parchi eolici nel paese.
Il progetto di espandere la capacità eolica del paese sarà supporto dal finanziamento concesso dalla Inter-American Development Bank (IDB) la quale ha approvato due prestiti per un totale di 107,7 milioni dollari utili per la costruzione di due nuovi impianti.
Grazie alla realizzazione del progetto sarà quindi possibile diversificare la matrice energetica nazionale riducendo così la dipendenza dalla fonte elettrica che durante la stagione secca costringe la nazione a produrre un quantitativo maggiore di energia sfruttando combustibili fossili che aumentano le emissioni climalteranti.


“Questi progetti saranno i primi due parchi eolici finanziati dalla IDB che si svilupperanno nell’ambito del programma lanciato dalla UTE, la compagnia statale di energia elettrica, per promuovere la partecipazione del settore privato nel settore delle energie rinnovabili”, ha dichiarato Jean-Marc Aboussouan, Direttore dell’unità della IDB responsabile dei grandi finanziamenti nel settore privato.
Il parco eolico “El Libertador” che verrà costruito nel dipartimento di Lavalleja costerà circa 66 milioni di dollari e sarà composto da 44 turbine eoliche mentre parco eolico Palmatir, collocato nel dipartimento di Tacuarembo, che ricevendo circa 42 milioni di dollari provvederà all’istallazione di 25 rotori.
Insieme le fattorie del vento conteranno circa 115 MW di potenza istallata e riusciranno ad evitare il rilascio in atmosfera di circa 302mila tonnellate di CO2.

venerdì 7 dicembre 2012

Opportunità #2: Settore dei servizi informatici - ascensoristi


Cenomani vi propone la seconda delle opportunità di investimento selezionate per le PMI italiane desiderose di internazionalizzarsi:


Un'impresa presente da diversi anni sul mercato ha creato un unione tra servizi informatici e servizi degli impianti ascensoristici ricercando partner investitori.

Ascensore in ferro battuto, Palacio Barolo, Avenida de Mayo, Buenos Aires.

Settore: servizi informatici

Descrizione dell'opportunità

EMS (Elevator Media Screen) è una schermata d'interfaccia utente-ascensore-operatore di
informazione e comunicazione che permette agli utenti, all'impresa che amministra l'edificio
e all'operatore, di ottenere le informazioni necessarie sullo status dell'ascensore.
Il fattore di successo di questo business è il vantaggio sensibile che otterranno le PMI del settore
ascensoristico le quali avranno informazione in tempo diretto sui problemi dell'apparecchio
e potranno stabilire una connessione visiva e uditiva con gli utenti al loro interno, offrendo un servizio
diretto e veloce.
Il business di questo progetto proviene dalla vendita di equipaggiamento hardware e software ai proprietari degli edifici muniti di ascensore, oltre al pagamento di un canone alle imprese facenti manutenzione dell'ascensore per software e tecnologia destinati al miglioramento dei servizi, oltre alla vendita pubblicitaria in tutte le schermate EMS installate.

EMS comunica importanti dati agli utenti tramite avvisi,allarmi ecc. Nei casi di emergenza il sistema invia un email al servizio d'emergenza con fotografie dell'interno della cabina con dati utili dell'ascensore coinvolto.
Permette di stabilire una connessione audio via IP e è implementato un sistema
per riprodurre video, fotografie e audio di pubblicità che saranno calibrate sul pubblico target della zona di installazione.

Descrizione del mercato:

Inizialmente saranno coinvolti gli ascensori ubicati nella città di Buenos Aires, e a seguire quelli delle città di Rosario, Cordoba ecc. per poi passare a quelle di altre capitali latinoamericane.

L'impresa , di Buenos Aires (Puerto Madero), è composta da un gruppo di due ingenieri informatici e tre
elementi specializzati nel settore ascensoristico, i quali lavorano sul progetto da 4 anni.
Il prodotto è quindi compatibile con gli standard degli ascensoristi della capitale e disegnato sull'esperienza e le risorse tecnologiche attuali.
Il CEO (chairman executive) dell'impresa è il presidente della FACARA (Federazione delle associazioni e camere di ascensoristi argentini) il quale ha la possibilità di estendere il prodotto a un numero elevatissimo di contatti e fornitori.



Descrizione del contesto:

L'opportunità nasce e si radica nella città di Buenos Aires in cui vi è la concentrazione di 140.000 ascensori utilizzati da 6.000.000 di persone tutti i giorni, varie volte al giorno.
La proposta e l'ambizione dell'impresa è quella di poter proporre il servizio a una gran quantità di edifici per sfruttare la sinergia delle imprese del settore, risparmiando notevoli spese, migliorare il servizio di manutenzione degli stessi, incorporando al business anche la vendita di spazi pubblicitari.

L'obiettivo è quello quindi di incrementare la quota di mercato, tramite la ricerca di partner investitori.
I capitali saranno destinati a macchinari, equipaggiamento, tecnologia dell'informazione e comunicazione, autorizzazioni, commercializzazione e marketing.

Il progetto è in stadio di inizio con 50 schermi EMS installati e 150 in via di installazione.
Già sono stati raggiunti accordi con Fibercorp, Telecentro e Prosegur.

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Incentivi fiscali per installare l'impresa nei Distretti Industriali argentini: Salta


Distretto industriale di Salta, Argentina


Con l'obiettivo di dare impulso alla capacità d'esportazione delle firme locali, ancora piuttosto acerba, il Ministero dell' Industria di concerto con la segreteria di Industria e Commercio di Salta, sta attribuendo importanti benefici e incentivi agli imprenditori che decidano di installare la propria impresa nel distretto industriale.


Attraverso l' ANR, il programma di internazionalizzazione delle PMI argentine che garantisce apporti finanziari a fondo perduto, dà la possibilità che questi possano recuperare ben il 60% della cifra investita con fini di internazionalizzazione.
E questo vale per qualunque impresa installatasi nel distretto, che sia argentina o straniera.
La fondazione ProSalta è quella che sovraintende alla valutazione e al benestare dei progetti sottoposti, e nel caso di esito positivo vi è l'accesso ai fondi del programma, che sono rappresentati da finanziamenti diretti.

Inoltre, mediante le leggi di Promozione Industriale 6025 e 7281 si è istituita l'esenzione del pagamento dei tributi regionali per le attività economiche e altri costi relativi all'amministrazione, per le imprese che si installino nel DI di Salta.
Inoltre, tramite altri patrocini statali, si offrono crediti fiscali sino al 75% degli investimenti, spalmati in 15 anni.

Salta e la sua provincia si estendono su 155 mila km, cioè il 5% dell'Argentina.
La popolazione è di un milione di abitanti, con una densità bassa, 7/km quadrato.




Le principali attività economiche sono le seguenti:

produzione vitivinicola
petrolio, gas naturali
tabacco
zucchero di canna
fagioli
soia
agrumi
minerali (litio, ora, argento ecc)

Misure di incentivo della provincia di Salta


Fondo provinciale d'investimento Legge 6891:

Beneficiari: imprese in generale

Obiettivo: favorire lo sviluppo di progetti d'investimento a Salta

Linea generale: Attività d'estrazione mineraria, settore agricolo, industria e settore di prestazione di servizi.
Il finanziamento è sino al 70% dell'investimento in beni ammortizzabili


Linea destinata alle PMI: Attività d'estrazione mineraria, settore agricolo, industria e prestazione di servizi.
Il finanziamento è sino all'80% dell'investimento in beni ammortizzabili.

Linea destinata ai beni di produzione: Finanziamento sino al 75% dell'investimento sui beni ammortizzabili



Regime di promozione industriale Legge 6025

Beneficiari: imprese in generale

Obiettivo: favorire lo sviluppo di progetti d'investimento a Salta

Questa linea di finanziamento concede sgravi fiscali ed impositividal la provincia di Salta per le imprese ivi radicate.
I benefici si riferiscono all'esenzione dalle imposte come quella sulle entrate lorde o le imposte immobiliari.

Per rientrare nella linea indicata le imprese devono essere registrate come persone giuridiche nella provincia di Salta.




Regime relativo alla promozione del settore minerario:

Legge 6026

I benefici fiscali sono relativi alle imprese in generale e vogliono favorire lo sviluppo dei progetti di estrazione mineraria a Salta.

In questo settore è disposto lo sgravo di tutte le imposte provinciali per un termine di 15 anni.
Inoltre la provincia dovrà finanziare il supporto e assistenza tecnica dagli organismi competenti.


Regime relativo alla promozione del settore turistico, legge 6064:

I benefici fiscali sono relativi alle imprese in generale e puntano allo sviluppo del settore turistico della zona.

Le misure previste sono: l'esenzione delle imposte provinciali vigenti;
locazioni a prezzo d'uso o cessione in comodato di beni del demanio provinciale;
concessione ad uso gratuito o prezzi promozionali di terre del demanio provinciale;

Vuoi sapere di più su come installare la tua impresa in Argentina?
Contatta Cenomani.

mercoledì 5 dicembre 2012

Opportunità #1: Settore Metallurgico


Cenomani propone un' opportunità di business operando in Argentina.
Un'importante tubificio di Buenos Aires è alla ricerca di investimenti esteri, offrendo partecipazione nella propria società a imprese che ne condividano gli obiettivi, auspicando un espansione nel mercato interno e aumento di quota di produzione.

Progetto d’investimento:

Fabbricazione, commercializzazione, distribuzione di tubi, componenti e accessori in acciaio inossidabile, destinati al mercato interno argentino e internazionale


Settore: metallurgico


Oggetto dell’ opportunità di business:

Si tratta dell’ampliamento di impianto e capacità produttiva di un’impresa che fabbrica, distribuisce e commercializza tuberia e accessori in acciaio inossidabile.
La produzione sarà destinata al mercato locale e regionale (Bolivia, Paraguay, Brasile, Uruguay), sfruttando l’onda crescente di diverse industrie richiedenti l’item.

Descrizione del prodotto:

Si tratta di canne e tubi in acciaio inossidabile con scanalatura destinate all’ industria petrolchimica, chimica, farmaceutica, automotrice, industria del legno e vitivinicola.
Inoltre sono prodotti richiesti dall’industria che processa e realizza confetture e gelatine, dal comparto Biodiesel, dall’industria molitoria, dell’estrazione dello zucchero di canna, industria nautica e molti altri.

Descrizione del mercato:

Il progetto ambisce a rifornire principalmente il mercato locale argentino (che ne domanda più di quanto il mercato possa offrire) oltre al mercato Mercosur.
Come già accennato è un prodotto duttile, atto ad essere utilizzato da numerosi settori.



Vantaggi di operare con l’impresa promotrice del progetto:

L’impresa è già sul mercato da anni e possiede know how , macchinari e tecnologia adeguata.
Inoltre i costi della manodopera locale sono competitivi. L’impresa è stanziata a Caseros, Buenos Aires, e l’investimento che ricerca sul mercato è destinato ad ampliare la propria quota di mercato, colmare il vuoto generato dal divieto d’importazioni e a entrare su nuovi segmenti locali ed esteri.


Descrizione del contesto in cui opererà tale opportunità:

L’Argentina possiede grande tradizione industriale siderurgica.
Inoltre, in quanto la politica d’importazioni (strettissima) attuale richiede l’applicazione della Licenza non Automatica per l’ingresso di questi prodotti dall’estero, si è generata una domanda locale che ad oggi non è stata ancora soddisfatta.

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martedì 4 dicembre 2012

Fondo Startup Internazionalizzazione verso paesi extra UE

Il 25 ottobre 2012 è divenuto operativo il nuovo strumento “Fondo Startup” dedicato alle PMI singole o aggregate e creato per favorire la fase di avvio (Startup, appunto) di progetti di internazionalizzazione sui mercati extra U.E.
In questo caso quindi si affianca al già esistente FRI della Regione Lombardia.

Il Fondo rotativo è nato con l’obiettivo di rafforzare il sostegno pubblico alle PMI nel loro processo di internazionalizzazione. Il nuovo strumento si concretizza nella partecipazione del Fondo al capitale sociale di società costituite ad hoc (NewCo) con sede sociale in Italia (o in altro Paese UE qualora necessario per lo sviluppo del progetto). 



Queste le caratteristiche significative del Fondo:
  • Destinatari: singole PMI o raggruppamenti di PMI costituite sotto forma di società di capitali;
  • Intervento: tramite la sottoscrizione al capitale in caso di NewCo o la sottoscrizione di un aumento di capitale di una NewCo costituita da non più di 18 mesi dalla data di presentazione dell’istanza; la partecipazione del Fondo non può superare il 49% del capitale sociale. Ogni singolo intervento a valere sul Fondo può raggiungere un massimo di €200.000,00 (duecentomilaeuro);
  • Garanzie: non è prevista alcuna garanzia bancaria e assicurativa sulla quota di partecipazione del Fondo;
  • Durata: la partecipazione del Fondo alla NewCo ha una durata fra 2 e 4 anni.
  • Progetti: le iniziative devono essere realizzate in Paesi extra UE;
  • Organo deliberante: è il Comitato di Indirizzo e Controllo istituito presso la Direzione Generale per le Politiche di Internazionalizzazione e la Promozione degli Scambi, del Ministero dello Sviluppo Economico
Anche in questo caso, Cenomani è in grado di coadiuvarvi per scegliere i giusti partner sul mercato argentino, punto di partenza per ottenere i finanziamenti del Fondo Startup.

lunedì 3 dicembre 2012

La Stevia: il business con la pianta dolce in Argentina

Cos’è e a cosa serve la Stevia

La Stevia rebaudiana bertoni è una pianta originaria del Paraguay che vive in climi sub-tropicali e fin qui non scopriamo nulla di nuovo.
Arriviamo in grave ritardo noi cosiddetti popoli civilizzati, perché prima di noi, le popolazioni originarie di Paraguay e Argentina utilizzavano le foglie per diversi utilizzi.
Le foglie possono ricordare vagamente quelle della menta e la pianta è un arbusto altamente adattabile che cresce in diversi terreni di coltura, con risultati assai differenti.
Si coltiva in terreni sul livello del mare fino a 1500 mt d’altezza e la sua risorsa sono le foglie.
O meglio, lo sono i principi attivi al loro interno.
La foglia essiccata è già di per sé dolce  ma i glicosidi steviolici al suo interno lo sono ancor di più: arrivano a dolcificare fino a 300 volte lo zucchero.
Ne consegue naturalmente l’interesse commerciale per questo dolcificante totalmente naturale, a differenza dell’aspartame per esempio (destinato ad essere proibito a livello comunitario), e totalmente privo di calorie.
Ebbene sì, dolcifica senza contenere calorie.



In una foglia vi sono diversi componenti, appunto i glicosidi, che le attribuiscono il carattere della dolcezza, ma quelli più rilevanti dal punto di vista commerciale sono lo Stevioside (che corrisponde al 6-8% della foglia) e il Rebaudioside A (volgarmente REB A, 2-3% della foglia).
Se opportunamente estratti, si presentano sotto forma di polvere bianca e leggera che può essere utilizzata , conformemente da quanto prescritto dal Regolamento UE 1131/2011, come integratore alimentare sotto la sigla E960.

Da anni osteggiato dalle lobby dello zucchero, ora è finalmente legale l’utilizzo presso l’industria alimentare.
I produttori si stanno moltiplicando internazionalmente, ma ve ne sono pochi che ancora lavorano compatibilmente con principi etici, a volte fatti a pezzi dalle grosse multinazionali che stanno già provvedendo a “migliorare” (o peggiorare più propriamente) chimicamente in laboratorio le foglie, concentrandone i glicosidi più redditizi.

In Paraguay e Argentina si continua a coltivarla come facevano le popolazioni originarie secoli addietro e il settore sta dando lavoro a famiglie che ne erano prive.
Un ettaro, a secondo delle zone, è capace di produrre dalla tonnellata e mezza di foglie sino a tre tonnellate.
In Argentina ad oggi, vi sono solo 400 ettari coltivati a Stevia, di cui l’ 80% al nord (Misiones, Corrientes, Salta ecc.) che producono annualmente dalle 400 alle 800 tonnellate di foglie.
Può essere raccolta 2-3 volte all’anno e attualmente in Argentina basta a malapena per soddisfare le richieste del mercato interno.

Cenomani è in contatto con chi, in Argentina, possiede  la terra, le conoscenze e la professionalità per coltivare e raccogliere le foglie di Stevia, che poi processate, sono in grado di entrare nel sempre più interessato mercato Europeo, oltre che italiano.

Vi basti sapere che in Giappone, nel momento in cui scriviamo, circa il 45% della popolazione che sceglie un dolcificante, sceglie la Stevia, perché naturale e perché non contiene calorie.

Se è vero che un mondo diverso è possibile e che è la stessa natura che ce lo sta suggerendo informati presso Cenomani: è possibile progettare insieme il nostro domani!

Cosa vuol dire Internazionalizzazione?


Una volta per tutte spieghiamo cosa significa internazionalizzazione, dato che è sempre più comune trovare questo concetto, spesso utilizzato a sproposito.



Sembra difficile se non è inteso in una maniera ampia:
una persona sola non può internazionalizzarsi, lo può fare invece un’ impresa che, a scanso di equivoci, può essere formata anche da solo una persona e che da persone è formata, cosa che troppo spesso viene dimenticata.
Non portafogli, nemmeno conti in banca, ma persone.




Queste persone decidono un giorno o l’altro di dare un rilievo diverso alla propria impresa che fino ad allora aveva solo operato in Italia.



Internazionalizzare non significa quindi solo esportare dei beni (o dei servizi) ma può significare qualcosa di meno immediato, qualcosa che subito non balza all’occhio perché risalta a medio e lungo termine.

Queste persone cercano e trovano qualcuno che, come in un puzzle, aveva bisogno di una figura complementare ma che non c’era tra le opzioni locali.

Ed ecco che si giunge a una serie di incontri, chiacchierate, formali ed informali e si giunge ad intendere quanto sarebbe proficua un’ unione di intenti.
La vogliamo chiamare partnership?
Joint Venture?
Unione transitoria di imprese?

Poco cambia, è sempre internazionalizzazione.
In questo modo queste persone concludono che una parte della produzione viene effettuata all’estero, senza dover chiudere le sedi o la sede in Italia, senza delocalizzare.
Tramite accordi contrattuali (accordi di produzione, franchising, di licenza ecc.) è possibile estendere la propria influenza e la propria attività economica in maniera ben poco invasiva.

Quindi
  1.            sviluppo di nuovi mercati
  2.            accesso a risorse locali
  3.            apprendimento
  4.            favorire il coordinamento delle proprie attività internazionali


Se aggiungiamo il fatto che a livello sia statale, sia regionale vi sono incentivi e finanziamenti (talvolta a fondo perduto) per optare per l’internazionalizzazione, perché non focalizzarsi su questo pensando al futuro della propria impresa e della propria persona?

Cenomani SRL 

sabato 1 dicembre 2012

Bando per l'Internazionalizzazione


Finanziamenti a fondo perduto da parte della Regione Lombardia per internazionalizzare la propria impresa. 

La Regione Lombardia ha stanziato da tempo (quasi un anno) un bando che fa riferimento al Fondo di rotazione per l’internazionalizzazione (FRI).
Sembra più complesso di quello che invece è:
in sostanza si vuole incentivare in parte a fondo perduto e in parte con finanziamenti estremamente agevolati, le imprese lombarde (esistenti da almeno due anni sul territorio lombardo) che abbiano intenzione di sviluppare progetti all’estero senza localizzare, ma puntando alla realizzazione di nuovi stabilimenti produttivi o strutture comunque finalizzate alla produzione di beni e servizi.
I programmi presuppongono la formazione di una new.co all’estero, in forma diretta (100% dell’intervento sostenuto dall’impresa lombarda) o sotto forma di Joint Venture con operatori locali (con un mino del 10% di partecipazione dell’a firma lombarda).



Chi può godere dei finanziamenti?


Società di capitali, società di persone, cooperative, imprese del settore delle costruzione e la maggior parte delle imprese prestatrici di servizi.

La dotazione del bando è di € 4.200.000,00

La Regione Lombardia si impegna a versare sotto forma di contributo a fondo perduto una parte dell’investimento che fa riferimento all’impresa lombarda.

Cenomani SRL è in grado di aiutarvi ad individuare i progetti più consoni alla vostra impresa, operando sul mercato argentino e selezionando i partners e le persone interessate al vostro programma perché sia un successo nel tempo, seguendovi e appoggiandovi sia dal punto di vista legale, sia commerciale.

Perché noi sappiamo che anche gli affari sono fatti di persone

mercoledì 28 novembre 2012

Energia in Argentina, presente e futuro. L'eolico come business

SITUAZIONE DELLA MATRICE ENERGETICA ARGENTINA

Introduzione

L’Argentina nonostante non sia un paese con grandi riserve di petrolio e gas, ha sempre avuto la possibilità di auto sostenersi o comunque dipendere poco dall’importazione di energia (a differenza di paesi vicini come l’ Uruguay). L’offerta energetica locale è differenziata nelle fonti di approvvigionamento: energia elettrica, generatori di energia a carburante, altri a gas e la energia nucleare. Negli ultimi tempi si nota un offerta sempre più  incisiva  delle  energie  pulite,  eolica  e  solare  principalmente,  anche  se  la  sua
incidenza è tutt’ora poco significativa.
Negli  ultimi  30  anni  l’Argentina  passò  da  una  serie  di  problematiche  relative  alla produzione e distribuzione d’energia fino a ottenere un approvvigionamento sufficiente per auto sostentarsi e addirittura per esportare energia (negli anni 90 ) per poi ritornare sui suoi passi (specie in seguito al 2001) e importarla di nuovo nelle ultime battute. Dopo il 2001 si ebbe un processo di industrializzazione pronunciato che permise un aumento della produzione industriale del 60%, mentre l’offerta energetica non riuscì a
stare al passo di tale incremento. Tutto ciò provocò conseguentemente che non si potessero installare grandi industrie fuori dalle direttrici principali del paese , ossia Buenos Aires principalmente, Cordoba e
Rosario.
Nonostante ciò, e nonostante gli investimenti a gran voce richiesti in questo settore , ciò non è, per lungo tempo avvenuto. Il paese ha cercato di trattenere stabile la produzione energetica nei suoi tradizionali
punti di approvvigionamento, creando piccoli generatori che però non sono riusciti ad accompagnare  e  coprire  la  domanda  energetica,  con  conseguenti  interruzioni  di corrente, e problemi con gli stessi generatori e centrali.
La nuova energia è generata tramite gas o petrolio; da qui deriva la limitazione e poi proibizione di esportazione del gas in Argentina, con la conseguente importazione dello stesso, con grandi sforzi economici da parte del paese. 
La politica governativa a proposito è stata molto irregolare e incerta: focalizzata  nel  fornire  energia  alla  popolazione  e  all’industria  nella  forma  più economica  possibile,  ciò  provocò  un  congelamento  delle  bollette  per  10  anni  (rendendole le più basse di tutta l’ America Latina) e così incentivando il consumo.
D’altro  canto  questo  disincentivò  gli  investimenti;  furono  del  tutto  abbandonati  i progetti esplorativi di nuove fonti di gas e petrolio, esaurendo le già esistenti; non si costruirono nuove centrali idroelettriche e solo si investì in quelle già esistenti, perché potessero incrementare la loro offerta energetica: solo dopo 30 anni da pochi mesi l’Argentina si è dotata della Atucha II, la sua terza centrale nucleare che genererà fino a 680 MW nel giro di due anni e ora si progetta la Atucha III, con un potenziale di 1000 MW.



La situazione energetica attuale.

L’attuale offerta energetica è afflitta da patologiche situazioni di stress, ossia mancanza di  distribuzione,  trasporto  insufficiente,  che  occasionalmente  provocano  una distribuzione a singhiozzo, fino ad arrivare alle interruzioni di corrente. Contemporaneamente, per coprire la domanda di gas e carburante è necessario ricorrere all’importazione della materia prima, per evitare che i grandi generatori si trovino senza il somministro necessario.

In questa tabella si dimostra come l’Argentina abbia aumentato il ricorso all’energia convenzionale (gas e combustibile), rispetto alla crescita delle altre alternative.

 Anno Termica Idroelettrica Nucleare Altre (inclusal’energia
importata)
Tipo di 2003 47% 43% 9% 2%
Energia 2010 57% 35% 6% 2%

La  energia  termica  proviene  dal  Gas,  dal  Diesel  e  dall’  olio  combustibile  e  questi
elementi hanno variato costantemente negli ultimi anni:

 Anno Gas Gas Olio Carbone
combustibile Naturale combustibile
Combustibili 2003 0% 98% 1% 1%
usati(*) 2010 10% 70% 16% 4%

(*) misurati come percentuale Kcal

Conseguente all’incremento del ricorso all’energia combustibile, l’Argentina ha passato ad essere una nazione importatrice, dipendendo da materie prime il cui costo incide sui bilanci: nel 2003 le importazioni di combustibile raggiungevano i 548 U$S milioni di dollari (petrolio e nafta), nel 2010 furono U$S 4.443 milioni, principalmente gas. La sfida energetica argentina quindi non è solo produrre più energia, ma cercare di farlo con energia alternativa a quella combustibile.


Il MAEL argentino, a Santa Cruz, si sostenta solo con energia Eolica.


Il problema del finanziamento

Nonostante  il  governo  nazionale  riconosca  che  l’attuale  schema  non  le  risulti conveniente, ha faticato molto a sviluppare il tema “grandi opere” ,che invece in passato aveva realizzato con maggior facilità (es: Yacyretà, Itaipú, Chocón, Atucha I e II, ecc.). Questo perché attualmente questo tipo di investimenti non è finanziato né finanziabile da parte di entità governative né dalle banche regionali, quanto piuttosto da crediti che ottengono i privati. Dato che l’Argentina non ha ancora risolto i problemi relativi al debito contratto con il
“Club de Paris”, le imprese internazionali non possono richiedere ai  governi locali finanziamenti per investire in grandi opere in Argentina; è probabile che tale situazione perduri senza soluzione anche per l’anno 2012.
Per questo è necessario sapere che qualsiasi opera di tale portata dovrà realizzarsi con strumenti finanziari diversi da quelli abitualmente si utilizzano o ottenere finanziamenti a proprio rischio.

L’energia pulita: sfida e forma di finanziamento.


Il  primo  sigillo  istituzionale  lo  marcò  la  legge  25.019  ,  che  tentò  di  stimolare  gli investimenti nell’ambito dell’energia solare e eolica concedendo benefici impositivi e che garantiva 0,01 U$S per Kw/h apportato al sistema. I primi investimenti furono piuttosto modesti, e soprattutto dopo la crisi del 2001, con la recessione, il piano di sviluppo perse il controllo, in quanto non poteva essere assicurata la redditività.
Il 2 di Gennaio di 2007 si dettò la legge 26.190, che modificava e riformava il regime anteriore che si applicava solo all’ eolica e solare e che quindi si ampliò alle altre.
Da lì si stabilì di interesse nazionale l’uso delle rinnovabili ponendosi come obiettivo un 8% della produzione interna energetica del paese con le rinnovabili, con un timeline del
2017.
La capacità nazionale è attualmente di 28.000 MW e nel 2017 si aumenterà, si stima, tale portata, si presume che saranno necessari 2.500 MW prodotti mediante rinnovabili per quell’anno.
La situazione attuale non permettere di scorgere che tale obiettivo, con i mezzi odierni, si possa raggiungere facilmente. La normativa attuale intende per rinnovabile le seguenti energie non fossili: eolica, solare,  geotermica,  mareomotrice,  idroelettrica,  biomasse,  gas  da  biocombustibili (discariche, depuratori e biogas). Nel caso di centrali idroelettriche gli si impone un limite di 30 MW.
Il programma stabilisce benefici impositivi e la garanzia (per un termine di 15 anni) per la quale lo Stato paghi una tariffa fissa per Kw/h sull’energia generata in cui tali somme provengono da un fondo pubblico ( Fondo Fiduciario de Energia Renovables). Nel 2008 (con l’apporto della legge 25.019) si generarono solo 27 Mw di energia eolica; in seguito all’approvazione della legge 26.190 si presentarono progetti per licitazioni
pubbliche  (con  termine  fine  del  2009)  per  circa  1.400  MW,  delle  quali  se  ne selezionarono solo per una cifra pari a 840 MW ( di cui 740 MW corrispondevano all’eolica).
Il prezzo garantito per ogni singolo MW in tali progetti di energia eolica fu tra i 121 U$S/MWh e 134 U$S/MWh (media di 126,9).
In  data  8  di  Novembre  2011  si  è tenuto  a  Buenos  Aires  il Congreso  y  Exposición Sudamericana  de  Energía  Eólica (Windar 2011)  nel  quale  son state analizzate  le prospettive dell’America Latina per quanto riguarda il tema energia eolica non solo in Argentina ma nel resto del Cono Sur. Il resto delle tecnologie illustrate e incluse nella 26.190 non sono state tenute nella dovuta considerazione e l’offerta è stata minore alle aspettative: l’eolica  dimostra  essere  il  miglior  profilo  delle  rinnovabili  su  cui  scommettere
attualmente.

Conclusione

Il  mercato  argentino,  come  quello  latinoamericano  in  genere  necessita  grandi investimenti nella produzione e distribuzione di energia. Sebbene nella decade iniziata con il 2000 l’Argentina canalizzò i propri sforzi nella creazione di energia fossil-combustibile (gas, diesel e olio combustibile) è attuale la tendenza a modificare tale paradigma per puntare a una svolta verso la rinnovabile e alla nucleare.


Autore: Dr.Alessandro Maffini

Opportunità di investimenti in Argentina


I settori che il governo argentino intende rilanciare

 

Mendoza
Viaggiando su numeri incoraggianti, come un PIL che sale dell’ 8% ogni anno, e di una disoccupazione che si è ridotta drasticamente da quel 50% del 2001, l’Argentina è tornata ad essere una delle macchine trainanti dell’America Latina.

Se è vero che attualmente l’importazione di prodotti esteri è complicata da una serie di interventi volti a preferire l’industria nazionale, il paese sta incentivando con diverse misure l’intervento diretto di imprese estere sul suolo argentino.

Produrre a costi minori e con una stretta fiscale minore di quella italiana in Argentina è possibile, specie in zone come la provincia di Salta, che prevede incentivi tramite sgravi finanziari e misure pro investimento di indubbio interesse.

L’Argentina attualmente conta su di un governo che vuole investire e scommettere sul settore industriale in quanto il comparto produttivo del paese è influenzato dalla mancanza in molti settori di macchinari, impianti e tecnologie che, in caso di incorporazione nel processo produttivo, permetterebbero di incrementare il valore di molte commodities di cui dispone.
Di recente approvazione è stato il Fondo del Bicentenario che permette di ottenere prestiti a tasso agevolato da parte degli imprenditori argentini, affinché possano realizzare investimenti di concerto con partners stranieri.

Se l’Argentina nel 2011 ha esportato per 80.000 milioni di US dollari americani, è anche vero che una grande fetta è incentrata sulle materie prime non lavorate, risorsa che abbonda nel Paese, ma non sui prodotti terminati. Questo ci da la misura per la quale l’Argentina rappresenta un’attrattiva futura, e non solo presente, non solo per i settori nuovi, ma anche per quegli ambiti già conosciuti le cui regole sono soggette a un continuo cambiamento.

L’Argentina possiede diversi prodotti agricoli, territori molto estesi e diversificati, varietà di clima, energia, un’adeguata infrastruttura e logistica, accesso ad adeguate risorse umane, con una buona educazione e preparazione ma, nonostante tutti questi fattori positivi, non ha potuto sviluppare prodotti di eccellenza come invece hanno ottenuto paesi del cosiddetto primo mondo.

I sistemi produttivi risultano essere eccessivamente elementari e i relativi investimenti non sono al momento all’altezza, oltre al fatto di non essere a lungo termine, il che si traduce in prodotti dallo scarso valore aggiunto. Le ragioni di questo mancato sviluppo non sono riconducibili a un denominatore comune in ogni singolo settore; per esempio, nel caso dei prodotti agricoli, il poco valore che ebbero le materie prime durante diverse decenni e le barriere del mercato nei paesi sviluppati rappresentarono un deterrente agli
investimenti.

Nel settore macchinari, la mancanza di sviluppo si dovette a questioni interne, e relativamente ai prodotti facenti parte del settore delle proprietà intellettuali ciò che mancò fu un adeguato sistema di protezione. Attualmente, molti di questi problemi sono scompar si o hanno comunque un impatto minore e ciò permette all’Argentina di essere una buona opzione per creare valore aggiunto mediante l’investimento nei settori che qui si indicano:

Settore industriale

 

Operai del settore edile, in forte espansione
grazie al Fondo del Bicentenario
Il governo rilancia questo settore anche in termini di sussidi e fondi soprattutto nel comparto dei macchinari e quindi: parti automotrici, trattori, macchine per l’irrigazione dei terreni, macchine per l’assistenza dei veicoli automotori e di trasporto, macchinari per il settore plastico ecc.

Colui che apporta il know how sottoforma di investimenti su macchinari industriali in Argentina (qualsiasi settore) è il target ideale per il governo in carica. Nell’ottica di sviluppare la capacità industriale argentina sicuramente sono da rilanciare mediante investimenti, settori come quello tessile, che può contare su quantità di fibre (anche preziose) ma non su un adeguato avanzamento tecnologico dei macchinari, e quello della concia, dove il paese può disporre di una gran quantità di pelli ma non di un processo produttivo che le consenta di ottenere prodotti terminati con gran valore aggiunto.

Vogue, presenta la scelta di Yves Saint Laurent, verso le fibre di Camelidi argentine.
A questo aggiungiamo a livello industriale anche la relativamente nuova industria del riciclaggio, dal trattamento dei rifiuti solidi urbani, dello smaltimento dei residui elettronici, all’individuazione di nuovi siti per discariche sulla quale c’è un discreto interesse
soprattutto a livello federale in Buenos Aires e il settore  forestale, nella lista dei settori da sviluppare, soprattutto nell’ottica di una incorporazione del concetto di filiera del legno che sappia condurre a un adeguato prodotto finito.

Si richiede a vari livelli l’intervento con investimenti per quanto riguarda il settore dei macchinari in ambito ospedaliero: nonostante la preparazione dei medici argentini sia ai vertici, spesso tale vantaggio non può essere sfruttato per la mancanza cronica di adeguati strumenti che possano coadiuvare il lavoro del professionista. Nel comparto alimentare-molitorio sarebbero auspicabili interventi molteplici per quanto riguarda l’estrusione e la raffinazione in farine dei cereali, dato che i mulini presenti sono di tecnologie inferiori a quelle italiane ed europee.


Settore Agricolo



Impresa alimentare del nord dell'Argentina
Nel settore agricolo ciò che il governo in carica sta puntando è la crescita del valore aggiunto dei prodotti terminati: il paese già esporta quantità molto elevate di frutta per esempio, quando invece lo stato Argentino preferirebbe implementare una sorta di scala di valore aggiunto che permetta
di ottenere dalla materia prima, un prodotto come marmellate, o succhi di frutta.
Da sfruttare è l’enormità del territorio, con la diversità di climi che permette la coltiva-
zione dei più disparati frutti che invece in questo momento sono importati e la biodiversità che offre prodotti unici (patate andine per esempio).

Per quanto riguarda la produzione vitivinicola, il paese è già protagonista nelle esportazioni internazionali dei propri vini, ma la domanda interna circa l’acquisizione di know-how della produzione e conoscimento relativo ai vitigni italiani è costante. La produzione di olio di oliva è scarsamente diffusa, manca la cognizione dei processi produttivi su larga scala, soprattutto per il prodotto extravergine.

Girasoli e soia sono il carburante dell'economia argentina.
Vi sono inoltre una quantità di colture alternative che rendono molto sui mercati europei e USA: si parla della Stevia, della Chia, la Quinoa, l’amaranto, e lo sfruttamento industriale per biodiesel delle alghe marine (spirulina tra le altre).

L’estensione delle colture della soia hanno strangolato negli anni le coltivazioni dell’erba medica, bene fondamentale per un paese che si fonda sull’allevamento bovino, equino, ovino e di recente avicolo.
Sono richiesti a più livelli interventi da parte di imprenditori agricoli che tornino a produrre l’erba medica (alfa-alfa) in quanto viene importata da paesi limitrofi e a caro prezzo.

Proprietà intellettuali


Da tempo l’Argentina spinge per il miglioramento del settore elettronico: lo sviluppo disoftware è assolutamente ai vertici dei settori maggiormente da rilanciare da parte delleistituzioni. In presenza di manodopera comparativamente qualificata, tutti questi fattoricontribuiscono a rendere l’Argentina un paese in grado di rappresentare una valida alternativa per lo sviluppo della collaborazione produttiva, cessioni di know-how, licenzedi produzione, ecc. In netto sviluppo è il settore della tecnologia legata alla videosorveglianza.


Uno sguardo d’insieme



Quello che è stato riassunto è in linea di massima ciò su cui il governo argentino attualmente scommette e sul quale auspica investimenti, investendo a sua volta, pianificando sussidi e organizzando progetti a lungo termine.
Ciò non toglie che questa non è una lista esaustiva dei settori dove sarebbe auspicabile unintervento concreto sottoforma di investimenti, know how ecc. Vi sono aree specifiche dove il governo non individua azioni nel concreto ma ove sicuramente ogni partecipazione italiana sarebbe vista di buon occhio: nel comparto energetico, l’Argentina spinge per l’energia pulita (urgono investimenti per lo sviluppo dell’industria dell’energia eolica, solare, geotermica soprattutto nel sud del paese) e al contempo investe per quanto concerne il nucleare, non solo per la costruzione di nuove centrali (in procinto di iniziare la nuova Atucha III) ma anche per la ricerca del know how per quanto concerne la costruzione di turbine ecc.

Parco eolico nel Cuyo


Il settore eolico è in nettissima espansione ed attualmente sono molteplici i bandi aperti per la costruzione di parchi eolici nel nord ovest del paese e in Patagonia.

Per quanto riguarda il settore minerario, l’ Argentina dispone innumerevoli giacimenti con volumetria e qualità del minerale comprovati, in parte parzialmente sfruttati e in parte ancora vergini: macchinari per l’estrazione e lavorazione mineraria (soprattutto marmo ma anche potassio, boro, litio, molibdeno, feldspato, bentonite, asfaltite, sale, etc) sono oggetto di crescente volume di importazione.

Un mercato che ha forte domanda nei confronti dell’Italia è quello dell’ ottica: in Argentina la produzione di occhiali da vista e da sole, lenti comprese, è quasi nulla, e la quasi totalità del prodotto viene importato dall’estero. La ricerca della marca italiana è molto forte.

Filiera ulteriore che è necessario implementare, con gli adeguati macchinari, è quella della catena norcina e quella del settore caseario, che può contare su latte a buon mercato ma la cui produzione non si discosta da prodotti di scarsa-media qualità, soprattutto per il mercato della GDO.

Il settore turistico presenta alcune falle strutturali soprattutto per ciò che riguarda il settore attrezzature centri invernali; l’ambito agriturismo e strutture termali è sviluppato ma solo in parte.

Altro ambito non sfruttato adeguatamente è quello dell’acquacoltura, nonostante una disponibilità ingente di acqua (dolce, salata, con temperature molto alte e al contempo in altre zone molto basse) questo settore è sottosviluppato:  il 74% dell’allevamento è dedicato alla Trota iridea, il restante al Pacu (Piaractus mesopotamicus) e ai molluschi bivalvi (cozze e ostriche), soprattutto nelle province patagoniche di Santa Cruz e Chubut.

Il settore della ceramica è sviluppato ma manca un profilo “esterno”, in quanto il 95% è relegato al mercato interno e non ha al momento sbocchi decisivi nell’esportazione.

Settori per prodotti made in italy


Già da anni la vetrina commerciale del paese richiede prodotti Made in Italy soprattutto dal punto di vista della gastronomia (un posto particolare lo meritano i salumi e i formaggi) e della moda (dentro il quale si ravvisa la forte domanda di prodotti delle griffeitaliane dell’ottica).

Nell’ambito vitivinicolo, nonostante l’Argentina sia ad alti livelli produttivi, il paese spinge per seminari conoscitivi dei vitigni italiani, in parte ancora sconosciuti e le relative tecniche produttive per ottimizzare le vendemmie oltre che ai macchinari del settore vitivinicolo quasi tutti importati da Italia e Francia.

L’ arredamento e l’ interior design di marchio italiano e dentro di esso, le nicchie come quelle dellarubinetteria, sono altri settori in cui vi è forte domanda, in quanto la produzione interna è basilare ma lo scenario è in fermento per ottenere nuovi stimoli produttivi. Grosse richieste vi sono per i serramenti italiani.